Nel 2023 ci sono state 43 457 ultra-high-net-worth individual donne e 337 miliardarie. Dietro queste cifre apparentemente modeste pari rispettivamente al 13% dei miliardari globali e all’11% della popolazione UHNWI (persone con un patrimonio personale maggiore o uguale a USD 30 milioni) si cela in realtà una stupefacente crescita delle multimilionarie rispetto al 2010, quando le donne costituivano solo il 9% e il 6,5% rispettivamente della popolazione miliardaria e UHNWI.
La crescita è stata determinata dall’aumento del numero di donne UHNW con patrimonio ereditato (in quanto i trasferimenti di ricchezza sono sempre più frequenti), integrato da un limitato, ma non trascurabile, aumento delle donne UHNW artefici del proprio successo, in seguito al cambiamento dell’atteggiamento imprenditoriale. Questa analisi intende mettere in luce le caratteristiche principali delle donne UHNW e gli elementi che le guidano.
I nostri risultati mostrano che la tipica donna UHNW è una vedova, un’ereditiera o una moglie casalinga sessantenne che probabilmente proviene dagli Stati Uniti, dalla Cina continentale o dall’Europa occidentale. L’origine della ricchezza è per lo più riconducibile a settori tradizionali della «vecchia economia» come alimenti e bevande, vendita al dettaglio e industria manifatturiera, e di norma si tratta di donne che nutrono un vivo interesse per le problematiche sociali.
Come gestiscono il denaro le multimilionarie?
Sebbene si tratti di risultati ampiamente previsti, ci hanno sorpreso le analogie nelle modalità con cui le donne e gli uomini UHNW hanno allocato i rispettivi patrimoni: entrambi detengono un’elevata percentuale di assets liquidi. Anche il grado di inclusività di genere in un sottoinsieme selezionato di Paesi (Germania, Italia e Brasile) ha riservato una piacevole sorpresa: le donne rappresentano un quarto dei miliardari in tali Paesi. Il Regno Unito, invece, si è distinto per la cultura imprenditoriale femminile: è l’unico Paese in cui, nell’ultimo decennio, le miliardarie self-made hanno superato quelle che hanno ereditato il patrimonio. Le implicazioni per la nostra tematica «donne e patrimonio» sono molteplici.
Sia gli uomini che le donne hanno la possibilità di rivedere le posizioni di liquidità e di aumentare selettivamente l’esposizione ad assets rischiosi, ma tra le donne UHNWI si ravvisa un maggiore interesse a gestire attivamente il proprio patrimonio, data la loro maggiore aspettativa di vita e la minore esperienza (di alcune) nel prendere importanti decisioni finanziarie. Questo vale in particolare per le miliardarie che, statisticamente, sono uscite dalla lista dei miliardari di Forbes più rapidamente degli uomini.
La quota delle donne nell’esclusivo segmento UHNWI è in crescita ed è passata dal 6,5% del 2016 al 10,9% del 2022. Di conseguenza, anche la quota di donne tra i miliardari è aumentata, passando da 103 donne (pari all’8,5% della popolazione miliardaria globale) nel 2011 a 328 donne (pari all’11,9%) un decennio dopo. Con 337 miliardarie a livello globale nel 2023, secondo i dati di Forbes, oggi tali donne sono più numerose che mai, e una donna self-made, Rafaela Aponte-Diamant, si è guadagnata un posto tra i primi dieci miliardari per la prima volta in tre anni.
Singapore è un microcosmo dell’universo ultra ricco globale?
Secondo i dati della Monetary Authority of Singapore, il patrimonio gestito dal settore dell’asset management è raddoppiato in soli sei anni, raggiungendo circa SGD 4000 miliardi nel 2023. Circa l’80% dei capitali è straniero. Il rapporto di GlobalData sugli HNWI di Singapore indica che donne e uomini rappresentano rispettivamente il 15,8% e l’84,2% della popolazione HNWI. Gli HNWI sono per lo più pensionati o prossimi alla pensione, mentre una bassa percentuale di HNW in entrambi i gruppi ha un’età inferiore ai 50 anni. Data la storia relativamente giovane di Singapore, per gli HNWI locali il reddito da lavoro e l’imprenditoria sono le fonti di ricchezza più comuni e rappresentano il 93% delle fonti di ricchezza della popolazione HNWI.
Come le multimilionarie hanno costruito le loro fortune
La maggior parte delle donne UHNWI ha come fonte di ricchezza le eredità o una combinazione di eredità e risorse autoprodotte, rispettivamente il 25,3% e il 29,5%.
Le donne self-made rappresentano solo il 45,2% del gruppo UHNWI femminile, rispetto al 75,7% degli uomini UHNW. La loro ricchezza mediana, pari a USD 35,7 milioni, tende a essere più bassa della ricchezza di chi ha ereditato un patrimonio (USD 67,3 milioni).
Analogamente tra le miliardarie prevalgono le ereditiere rispetto alle imprenditrici mentre numerosi studi dimostrano che, nel periodo 2010-2023, il numero di donne che hanno ottenuto lo status di miliardarie tramite eredità è stato 1,7 volte superiore a quello delle donne che l’hanno raggiunto grazie al proprio impegno. In effetti, la crescita del numero assoluto di miliardarie con patrimonio ereditato è stato il fattore determinante nell’aumento della rappresentanza femminile nel gruppo dei miliardari dal 2010, anche se il tasso di crescita delle miliardarie self-made è stato più alto a causa di una base di partenza bassa.
Un Paese, tuttavia, ha invertito la tendenza. Gli Stati Uniti sono l’unico Paese oggetto di studio in cui la quota femminile tra i miliardari self-made è superiore a quella delle ereditiere. Ciò è dovuto sia alla percentuale relativamente alta di donne tra i miliardari self-made, sia alla percentuale straordinariamente bassa di donne tra i miliardari con patrimonio ereditato.
Cosa implica tutto questo per il mondo della finanza?
Come già accennato, storicamente gli uomini hanno avuto una maggiore probabilità di rimanere nella lista dei miliardari di Forbes per un periodo più lungo rispetto alle donne. Una ricerca pubblicata dal Max Planck Institute for the Study of Societies in Germania ha rilevato che la probabilità di sopravvivenza a cinque anni per i miliardari maschi è del 44%, statisticamente superiore al 40% stimato per le donne. Riteniamo che ciò sottolinei la necessità di un maggiore coinvolgimento delle donne UHNW negli investimenti e nella gestione del patrimonio.
Ricerche sempre più numerose sostengono l’uso dei trust come strumento di conservazione del patrimonio da parte delle donne UHNW. Storicamente, i trust hanno permesso alle famiglie facoltose di proteggere il patrimonio dalle crisi finanziarie e di crescere, facilitando al contempo il mantenimento intergenerazionale della ricchezza, consentendo agli uomini ricchi di provvedere a vedove e figlie (che, in tempi passati, non avrebbero altrimenti potuto ereditare la proprietà) anche dopo la loro scomparsa.
Oggi, i trust possono essere utilizzati da vedove o divorziate che potrebbero non aver sviluppato capacità di gestione patrimoniale durante il matrimonio, come strumenti per preservare il patrimonio, ad esempio affidando le attività di gestione patrimoniale a professionisti finanziari nominati fiduciari, tenuti per legge ad agire nel miglior interesse dei beneficiari del trust.
Perché la crescita del numero di donne benestanti può essere una forza propulsiva
Per molte donne UHNW il valore della ricchezza va oltre gli aspetti finanziari. I sondaggi condotti da The WealthiHer Network nel 2022 hanno rilevato che la ricchezza è sinonimo di salute per il 49% delle donne asiatiche HNW. Per il 42% è sinonimo di libertà di vivere come si vuole e per il 24% è felicità. Per quanto riguarda la definizione di successo, il 51% ritiene che una carriera brillante sia il principale indicatore, mentre il 46% pensa che sia importante fare la differenza per la comunità. Per il 29% successo significa aiutare i figli a realizzare le loro ambizioni.
Ridurre il divario patrimoniale di genere
L’impatto smisurato degli ultra ricchi è un’opportunità per ridurre il divario di ricchezza tra i sessi. Gli studi condotti in Germania mostrano che, sebbene il patrimonio personale di uomini e donne sia in gran parte simile per il 99% della popolazione tedesca, il divario complessivo medio di ricchezza tra i sessi è ancora del 40%, soprattutto a causa del marcato divario nell’1% più facoltoso. La riduzione del divario di ricchezza tra i sessi tra gli UHNWI è un primo passo significativo per ridurre il divario complessivo di genere nella società in generale. E non c’è momento migliore di questo per farlo.